Numeri record al festiva, 500 artisti coinvolti nella tre giorni. I premi ai poli d’eccellenza. «Scuole musicali: ora i fondi»
di Sara Bettoni
Un pubblico di centomila persone per 500 artisti e 470 appuntamenti gratuiti. La tre giorni di Piano City si è chiusa ieri con il concerto di Vinicio Capossela e un rilancio al Sud, con il passaggio di testimone a Piano City Palermo dal 5 al 7 ottobre. Le note di pianoforte hanno aperto le porte di luoghi inconsueti come il Memoriale della Shoah, il Bunker Breda o il centro di accoglienza di via Corelli. Nomi di rilievo, da Sébastien Tellier a Enrico Intra, hanno richiamato spettatori dalle prime luci dell’alba fino a notte inoltrata. Vincente la collaborazione tra musica e verde con le esibizioni all’Orto Botanico in Città Studi, alla Biblioteca degli Alberi di Porta Nuova o al Parco Trotter. «Un’edizione straordinaria per la grandissima partecipazione, superiore a tutte le precedenti, e al tempo stesso coerente con l’identità della manifestazione» secondo l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno.
Al di là dei bilanci, la manifestazione mette in evidenza la sempre maggiore «fame di note» dei milanesi, già dall’infanzia. Tendenza confermata dalla civica scuola di Musica Claudio Abbado, tra gli attori in campo per Piano City, che ha appena concluso uno studio in collaborazione con Fondazione Cariplo. Obiettivo: mappare l’offerta meneghina di corsi di strumento o coro per i ragazzi dagli 8 ai 13 anni e capire come migliorarla. «Sono 60 le medie a indirizzo musicale o le scuole private in città — spiega il direttore Andrea Melis — ma la richiesta è nettamente superiore ai posti disponibili, anche perché le lezioni sono spesso individuali o per pochi alunni. Senza contare i costi elevati che costituiscono un ostacolo». Dall’indagine condotta tra novembre 2017 e aprile emerge un panorama frammentano. «Le scuole migliori spesso sono in periferia e contaminano il territorio oltre a realizzare attività di contrasto all’esclusione sociale. In altre zone il presidio formativo non è all’altezza». Melis con il comitato scientifico della Civica ha deciso di premiare sei eccellenze domani alla presentazione ufficiale della ricerca all’auditorium Lattuada, durante il convegno «Sostenere l’educazione musicale». Le scuole Mondomusica, Ottava Nota, Musica XXI, Song, gli istituti Calasanzio e Cuoco-Sassi-Verdi riceveranno un riconoscimento «per la creatività delle metodologie di insegnamento che vanno al di là della musica». Qualche esempio? «In alcuni progetti abbiamo riscontrato che la scelta di canzoni e repertori diventa occasione di scambio e integrazione culturale» spiega Melis. Dati alla mano, ora la Civica intende lavorare per creare una rete tra istituzioni e dare valore alla formazione di cantanti e strumentisti. «Serve un continuo aggiornamento degli insegnanti e più risorse economiche, attrezzature adeguate. Bene gli eventi, ma è importante portare avanti azioni strutturali». Tutto ciò non solo per rendere Milano fucina di grandi talenti, «ma anche per formare un pubblico critico».
21 maggio 2018
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