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I colori della chitarra

Martedì 4 giugno 2024 – ore 21.00

OttavaNota – via Marco Bruto, 24 – Milano

Leo Brouwer (1939)
Paesaggio cubano con pioggia

Mikael Tariverdiev (1931-1996)
17 momenti di primavera
(suite dalle musiche di scena)
• Preludio per Kat
• Intermezzo
• Ricordi
• Valzer

René Eespere (1953)
Respectus
*****

Georges Bizet (1838-1875)
Carmen Suite
• Seguidilla
• Tzigane
• “Je dis, que rien ne m’epouvante”
• Jota

Joe Hisaishi (1950)
Nausicäa della valle del vento

Haruomi Hosono (1947)

Orchestra di chitarre “Filippo Gragnani”

Alessandro Guerra, Alice Tardino, Cecilia Corio, Davide Perduca, Desmond Aiyomongbezagha, Giacomo Barbieri, Luís Di Pierro, Mariachiara Giambelli, Mattia Iannella, Simone Botti

Direttore: Guido Muneratto


I colori della chitarra: NOTE AL PROGRAMMA

Leo Brouwer: Paesaggio cubano con pioggia

Brouwer non ha mai diffuso un ‘programma’ dettagliato per il suo Paesaggio cubano con pioggia, ma è quasi inevitabile, nell’ascoltare le note isolate con cui si apre, pensare alle prime gocce di pioggia, che via via si intensificano e si trasformano in un vero e proprio temporale con tanto di grandine. Il tempo migliora poi abbastanza rapidamente, riportandoci alla situazione iniziale. In tutto questo il miracolo sta nella capacità evocativa della musica che, con mezzi chitarristici tutto sommato tradizionali, riesce a tratteggiare atmosfere tanto affascinanti.

Mikael Tariverdiev: 17 momenti di primavera

Negli anni Settanta del secolo scorso l’affermato compositore sovietico Mikael Tariverdiev scrisse la colonna sonora per uno sceneggiato televisivo che descriveva gli ultimi giorni del nazismo. La musica dipinge con grande sottigliezza le situazioni e il carattere dei personaggi, alla ricerca di quanto di umano sopravvive anche nelle circostanze più tragiche.

René Eespere: Respectus

René Eespere nelle interviste descrive le proprie composizioni come finestre aperte sull’interiorità, che illuminano i paesaggi dell’anima dove il pensiero logico-razionale non ha diritto di cittadinanza. Bisogna imparare ad ascoltare abbandonandosi alle ondate di suono: le onde più piccole vengono assorbite dalla sabbia, le più grandi ci sommergono. Allora poco a poco le immagini prendono forma, affiorando dalla schiuma iridescente che le avvolge: frammenti, lampi, figure. A volte si saldano in complesse architetture di misteriosa profondità. Una logica c’è, ma è del tutto autonoma e sconvolgente, simile a quella che governa le costruzioni impossibili di Escher. Per dirla con Keith Swanwick, la musica ha qui funzione di linguaggio metaforico, che svela tracce, schemi e archetipi ancestrali sepolti nel nostro inconscio. Un’esperienza quasi magica che può dare accesso a dimensioni sconosciute o dimenticate, come solo sanno fare i sogni.

(Respectus va inteso nel significato originale di guardare indietro, guardare dentro)

Georges Bizet: Carmen Suite

Forse nessuna opera ottocentesca è tanto vicina all’idioma chitarristico quanto la Carmen di Bizet, intrisa com’è di stilemi spagnoleggianti che richiamano gli ambienti gitani e andalusi. È certo questa la ragione per cui tanto spesso la musica di tale opera ha trovato nelle trascrizioni chitarristiche una realizzazione quasi ‘naturale’, che riporta le lussureggianti sonorità orchestrali alla semplicità originaria. La Suite che oggi presentiamo riunisce alcuni momenti contrastanti tra i più significativi dell’opera di Bizet, in una versione adattata alla formazione multichitarristica.

Joe Hisaishi: Nausicaä della valle del vento

I film di animazione non sempre sono destinati ai soli bambini, a volte mettono in scena contenuti particolarmente complessi, che si prestano a letture su più livelli. È questo il caso dei lungometraggi di Hayao Miyazaki, per i quali Joe Hisaishi ha scritto molte colonne sonore. Anche la sua musica, apparentemente semplice, nasconde spesso sapienti stratificazioni che sottolineano magistralmente le più sottili sfumature espresse dalle immagini.  I brani del concerto odierno provengono dal film Nausicaä della valle del vento (il primo sonorizzato da Hisaishi) che Miyazaki trasse da un manga fantasy/post-apocalittico; vi si descrive l’epica lotta della principessa Nausicaä per ristabilire l’equilibrio tra gli umani e il pianeta sconvolto dai cataclismi.