Domenica 28 gennaio alle ore 17:00
DA BEETHOVEN AL BLUES
due secoli di musica in progressione
Un percorso musicale cronologicamente coordinato nel tempo.
Dai primi dell’ottocento fino all’inizio di questo secolo.
Otto brani che danno un quadro completo dello sviluppo musicale in questi ultimi duecento anni.
Saranno eseguite musiche di Beethoven, Schubert, Gounod, Mendelssohn, Ravel e arrangiamenti composti dallo stesso Ravasio che ha voluto fare un compendio epocale fra blues spirituals e rock. Spettacolo suonato ma anche raccontato con competenza passione e simpatia da due artisti dal singolare affiatamento.
Fiorenza Ronchi
Ha iniziato i suoi studi musicali sotto la guida della Prof.ssa Annamaria Cigoli privatamente e successivamente si è iscritta al nella classe di Pianoforte Principale della Prof.ssa Marcella Barblan Chesi.
Ha conseguito il diploma di Pianoforte presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano e successivamente si è perfezionata con il Pianista Carlo Pestalozza. Al Conservatorio di Como ha conseguito il diploma di clavicembalo con il M° Togni.
Dal 1987 tiene concerti in Italia e all’estero come solista di Pianoforte e Clavicembalo e in numerose formazioni cameristiche.
Dal 1983 al 2013 è stata direttrice e insegnante di pianoforte presso la Scuola Civica di Buccinasco.
Marco Ravasio
Ha studiato presso la Scuola Civica di Musica milanese sotto la guida di Alfredo Riccardi, Primo Violoncello dell’Orchestra Sinfonica della RAI e suo primo mentore. Ha inciso dischi, anche di sue composizioni, attualmente tiene concerti in tutt’Italia e all’Estero facendosi conoscere negli Stati Uniti, in Germania, Francia, Spagna, Belgio, Argentina, Chile, Brasile, Repubblica Ceka, facendosi amare in Svizzera dove ha lunghe frequentazioni e un suo affezionato pubblico a Zurigo, Hinvill, Ginevra, Zofingen e Basilea
Oltre al solismo, Ravasio coltiva da sempre il proprio interesse per la musica da camera, conosciuta prestissimo col quartetto dei suoi fratelli (tutti in pantaloni corti)
Marco Ravasio suona un violoncello di Scuola Guarneri del 1724 appartenuto a Ugo Nastrucci quando era Primo Violoncello alla Scala di Milano e poi perso di vista fino al suo fortuito ritrovamento.
Il suono di questo superbo strumento è magico e ardente, un po’ come il musicista che lo suona, aperto e appassionato, ma sempre spirituale e in grado di trasformare l’esperienza del concerto in qualcosa di emotivamente perforante per lui ma soprattutto per chi lo ascolta.
Ingresso a offerta libera